martedì 9 marzo 2010

crisi di coscienza

da alcuni giorni ormai sono afflito da una profonda sensazione di malessere.

vedo un governo che sta mandando l'Italia al tappeto, e un'opposizione connivente.
un Travaglio che ripercorrendo le tappe dell'ascesa al potere di berlusconi, lancia ombre inquietanti sul nostro passato e presente, e un di pietro che ha fatto del giustizialismo il suo cavallo di battaglia.

un lavoro che assomiglia sempre più alla compravendita di scatoloni, mentre si tratta di persone.

sfaccendati che guadagnano fame e denaro per stare "rinchiusi" in una casa o su un'isola, e gente che si rinchiude sull'asinara per non diventare sfaccendato e conseguentemente perdere la propria identità di uomo.

Art.1 della Costituzione.
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
eppure mi tocca ricevere mail come questa
"Sto cercando un impiego ,anche part-time, dato che la società per cui lavoro sta per chiudere e mi ritroverò presto a casa senza lavoro." da parte di un padre di famiglia, e sapere di poter fare poco o nulla


E vedere orde di profughi approdare alle nostre terre e non avere gli strumenti nemmeno per pensare ai nostri, di diseredati. e pensare che vicino all'asinara c'è il billionaire.

Art.3 della Costituzione.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

e altresì vivere la difficoltà di integrarsi con chi intende imporre i propri comandamenti alle leggi, e pensare che si comportano così gli islamici ma anche il presidente del consiglio.

vedere la sofferenza dei bambini, e combattere con l'indifferenza, la propria e quella degli altri.

in generale, sentirsi svuotato di ogni significato o valore, tanto che nemmeno l'amore possa rifocillarmi.